Commento al Vangelo del giorno Gv 16,5-11 - "Dove vai?"
Gv 16,5-11 (traduzione CEI 74):
5Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: Dove vai? 6Anzi, perché vi ho detto queste cose, la tristezza ha riempito il vostro cuore. 7Ora io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne sarò andato, ve lo manderò. 8E quando sarà venuto, egli convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio. 9Quanto al peccato, perché non credono in me; 10quanto alla giustizia, perché vado dal Padre e non mi vedrete più; 11quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato.
La tristezza. Gesù inizia con una domanda retorica. Dove vai? Questa è la domanda che di solito facciamo quando una persona va via. Evidenzia così la tristezza dei discepoli, perchè quel distacco da quell’abitudine, da quello stile di vita ormai loro, vissuto insieme a Gesù, comporta smarrimento e sofferenza. Ma loro non riescono ancora a capire che il posto in cui abita davvero Dio è proprio nelle chiese di cuori, in quei santuari che Giovanni dice. E Gesù per tranquillizzare tutti dice «Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore». Ha capito tutto! Ma se egli non si va a ricongiungere a Dio, quindi in ogni nostro fratello, nel nostro prossimo, non ci potrà mai essere lo Spirito Santo chiamato da Giovanni il Paraclito.
Ma già in Marco, si era parlato di ascensione. Che vuol dire? Gesù salendo si siede alla destra del Padre, ovvero riacquista la sua condizione divina, attenzione che questo salire al cielo non è fisicamente. E distacchiamoci da una condizione teistica di Dio, perché quel Dio che noi predichiamo è qui, in mezzo a noi, nel nostro cuore e nella nostra mente. Impariamo ad ascoltarlo. E quindi questo rifarsi vivo di Cristo nel nostro cuore per dirci ci sono nella tua quotidianità, ci sono sempre stato e ci sarò sempre accorgitene. Non sono morto, ma sono vivo in te ricongiungendomi a quel Dio che tu hai dentro. Questa ascensione che celebreremo giovedì non è una separazione tra Cristo e gli uomini, non si allontana Cristo dagli uomini, ma significa che Gesù, nella pienezza della condizione divina, collabora con noi.