Commento al Vangelo del giorno Gv 16,29-33 - "La luce della fiducia"
Gv 16,29-33 (traduzione CEI 74):
29Gli dicono i suoi discepoli: «Ecco, adesso parli chiaramente e non fai più uso di similitudini. 30Ora conosciamo che sai tutto e non hai bisogno che alcuno t'interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio». 31Rispose loro Gesù: «Adesso credete? 32Ecco, verrà l'ora, anzi è gia venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto proprio e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me. 33Vi ho detto queste cose perché abbiate pace in me. Voi avrete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia; io ho vinto il mondo!».
Quanto è difficile misurare la propria fede? Sappiamo con certezza di aver fiducia in Dio? Anche quando la nostra vita sembra essere uno schifo? Tranquilli che anche i discepoli fino alla fine hanno avuto questi dubbi esistenziali!
Cosa chiede stupito Gesù? Adesso credete? Sembra una cosa assurda! Sa alla perfezione, con certezza assoluta che i suoi sono lontani anni luce dall’aver capito il suo insegnamento, ma soprattutto la sua presenza, il perché lui era lì. Anche i discepoli avevano ancora il vecchio modo di pensare, tutti illusi di aver la certezza in quello che credono di credere.
Erano partiti bene, seguendo il Signore, hanno cambiato la loro vita, ma la cosa diventava monotona, e nel cammino della loro vita anche loro avranno avuto i problemi che riscontriamo oggi nella nostra, forse anche di peggiori. Anche loro illusi che tutto fosse limpido e trasparente, anche loro forse si aspettavano un futuro di gloria, di visibilità.
Siamo sicuri di aver avuto un solido percorso di fede o forse è meglio che ogni giorno mettiamo in discussione la nostra fede alla luce del Vangelo?
Proprio la splendida luce dell'ascensione ci rassicura che il Cristo è presente in mezzo a noi e ce lo chiede il permesso se la sua presenza è gradita. Noi gli rispondiamo a fatti: se discriminiamo ed emarginiamo gli stiamo dicendo non ce ne frega nulla di te, anche quando neghiamo il Pane di Vita a qualcuno diverso da noi solo perché di colore della pelle differente o per l'orientamento sessuale o perché ha deciso di risposarsi e farsi una nuova vita. Con la mano tesa al fratello gli stiamo permettendo invece di continuare a portare frutti nella nostra e nell'altrui vita, quella fonte che zampilla e che è sempre nuova e fresca, quel pane che si spezza e porta frutto. Ma a prescindere dal nostro comportamento noi siamo amati incondizionatamente da Dio che ha invece fiducia in noi. Sì, Dio ha fiducia in noi!
Nella nostra vita se riusciamo a riconoscere l'amore nel servizio al prossimo e scaviamo sempre più nel nostro profondo, nella nostra intimità, possiamo trovare quella pace liberatoria e infinita che Dio solo può dare e quella risposta a ogni nostro problema di vita. Attenzione però a non confonderlo con il maghetto Harry Potter che con un colpo di bacchetta risolve i nostri problemi, perché lo Spirito di Dio che troviamo ci aiuta a vedere i nostri problemi in una luce nuova.
Non conosco le strade di Dio,
Dio è mia strada
D. Bonhoeffer