Commento al Vangelo del giorno Mc 12, 28-34 - "Amo davvero?"
continuazione di Mc 12,18-27 - "La moglie e i sette fratelli"
Mc 12,28-34:
28Uno scriba che aveva assistito alla discussione, vedendo che aveva dato una bella risposta gli si avvicinò e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti? ». 29Rispose Gesù: « Il primo è: Ascolta, Israele, il signore Iddio nostro è l'unico signore. 30Amerai il signore Iddio tuo con tutto il cuore tuo e con tutta l'anima tua e con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. 31Il secondo è: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c'è nessun altro comandamento maggiore di questi ». 32Disse lo scriba: « Esatto, maestro, è vero ciò che hai detto, che è unico e non c'è un altro all'infuori di lui; 33e amarlo con tutto il cuore e con tutta la mente e con tutta la forza e amare il prossimo come se stessi è molto più di tutti gli olocausti e i sacrifici». 34Gesù, vedendolo replicare con intelligenza, gli disse: « Non sei lontano dal regno di Dio ». E nessuno osava più fargli domande.
Siamo ormai abituati a vedere negli scribi gli avversari, antagonisti di Gesù, mentre qui la comunità di Marco mette in risalto la simpatia che unisce Gesù e lo scriba che cerca di capire come essere fedeli a Dio e se notiamo le scritture convergono nella discussione. Gesù è sempre contento constatare che quello scriba ha capito e gli dice "Tu non sei lontano dal regno di Dio". Il centro del nostro brano è arrivare a capire e mettere in pratica i due "comandamenti" e lo stesso scriba afferma "Non vi è alcun altro comandamento maggiore di questi". La vera domanda che dovremmo porci è "ma io amo davvero?". Cosa significa amare Dio con tutte le mie forze e il prossimo come me stesso?. La nostra vita, mantiene la rotta o "corro invano", vivo alla sperindio?.
Le nostre vite sono piene di mille cose, e molte volte siamo fuori rotta, non dobbiamo di certo avere sensi di colpa, ma se siamo consapevoli di amare Dio attraverso l'aiuto al prossimo, il mettersi al servizio come detto da tempo nei nostri commenti. Amare è la prima "cosa" di cui dobbiamo occuparci ed è anche l'ultima parola che ci rende coerenti e credibili nella nostra vita. L'amore è ciò che giustifica veramente la nostra esistenza, è la linfa di vita, la chiave per conoscere più a fondo Dio e continuare a mettersi alla sequela di Cristo.
Se cerchiamo di condividere con chi è meno fortunato e se non ci arrendiamo di frontr alle lotte per la nostra società soprattutto per gli emarginati e i disagiati, diventiamo tempio di Dio, chiesa di carne che si dona agli altri e che rende visibile la Parola nel quotidiano. Ma è importante anche avere un po' di tempo per noi, per nutrire la nostra chiesa di carne con quel pane lodando Dio, offrendogli solo quello di cui siamo ricchi, ovvero la nostra inautenticità dicendogli il nostro sentirci essere suoi figli e ascoltando nell'intimità ciò che ha da dirci. Gesù che ci esorta a fare del nostro quotidiano una continua esperienza d'amore, vuole dirci che non siamo chiamati a rispettare leggi e regole inventate per stare con Dio, ma siamo chiamati solo a mettere in pratica l'amore per essere figli di Dio, perché è l'amore la colla che ci lega indistruttibilmente a lui.