Terzo giorno in India...
Bikaner, Novembre 2018
Non pensavo ci si potesse svegliare in India con tanta nebbia e gelo. La vicinanza con il deserto si fa sentire e l'escursione termica notturna fa battere i denti. Colazione, oggi light vista l'abbuffata di ieri sera, e si riparte. Direzione Bikaner, la città rossa. Un'altra mezza giornata di tragitto tra vacche, camion stracolmi di chissà quale merce, donne che conducono greggi di pecore e carpette che manco il nonno di Heidi, bimbi che urlano e sbracciano dai loro scuolabus.. Insieme alle altre donne del gruppo ci appiccichiamo i bindi in fronte e in un secondo siamo subito indiane, cosi.. giusto per sentirci un po' meno straniere. Arrivati. Palazzo del Maharajah in arenaria rossa mista a marmo bianco.
Un'enorme e labirintica residenza con stanze decorate a oro e argento.. niente più di queste mura riesce a rendere l'idea della potenza e della ricchezza che da sempre
caratterizza queste famiglie. Una visita lunga terminata con un meraviglioso single espresso.. non è vero, di meraviglioso non aveva niente, ma a malincuore devo
ammettere che in alcuni autogrill italiani ho bevuto di peggio! Via a prendere i tuk tuk per entrare nel vivo della città, nei suoi vicoli labirintici. Seduta su quel sedile malconcio mi passa davanti la vita.. il cuore mi scoppia e gli occhi si riempiono di immagini che difficilmente riuscirò a scrollarmi. Davvero fatico a descrivere. L'autista scansa nell'ordine:
vacche che passeggiano e altre sdraiate al bordo della strada, bambini che corrono scalzi, motorini, biciclette, donne in sari colorati che trasportano ceste e sacchi ricolmi di cibo, cani randagi che cercano cibo nella spazzatura, carri trainati da buoi, carri trainati da asini, altri tuk tuk con a bordo turisti.. il tutto accompagnato da un continuo sottofondo di clacson, incessante, misto a urla. E soprattutto senza un semaforo, una striscia pedonale, una rotonda. Ma la sorpresa in tutto ciò è la naturalezza con cui ognuno procede nella sua direzione. Nessuno litiga, nessuno viene investito, nessuno si scontra. Davvero, mai visto niente di più incredibile! Sta gente vivrà anche nell'immondizia e con il naso avvelenato da odori nauseabondi.. ma una cosa l'hanno imparata. Hanno capito il significato di convivenza. Noi abbiamo semafori, strisce pedonali e rotonde.. ma se qualcuno, per sbaglio, si azzarda a ripartire prima di noi al verde dio solo sa cosa non auguriamo a lui e a tutta la sua specie.. ci incazziamo, strilliamo, malediciamo, mandiamo a quel paese, facciamo smorfie, imprechiamo..
Qui sorridono.. semplicemente sorridono!
Giulietta