Commento al Vangelo del giorno Gv 12, 44-50 - "La Parola che ho annunciato condannerà nell'ultimo giorno".
Gv 12,44-50 (traduzione CEI 74):
44Gesù allora gridò a gran voce: «Chi crede in me, non crede in me, ma in colui che mi ha mandato; 45chi vede me, vede colui che mi ha mandato. 46Io come luce sono venuto nel mondo, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre. 47Se qualcuno ascolta le mie parole e non le osserva, io non lo condanno; perché non sono venuto per condannare il mondo, ma per salvare il mondo. 48Chi mi respinge e non accoglie le mie parole, ha chi lo condanna: la parola che ho annunziato lo condannerà nell'ultimo giorno. 49Perché io non ho parlato da me, ma il Padre che mi ha mandato, egli stesso mi ha ordinato che cosa devo dire e annunziare. 50E io so che il suo comandamento è vita eterna. Le cose dunque che io dico, le dico come il Padre le ha dette a me».
Gesù torna sullo stesso discorso, affermando che se crederemo in lui, dato che lui e il Padre sono una cosa sola, allora cresceremo e crederemo in Dio. Chi si sofferma a guardare Cristo nella debolezza del fratello in difficoltà vede Dio presente. E ancora più forte è quel "Io sono venuto come luce", frase che evidenza l'uomo nuovo della creazione di Dio, quell'Adamo nuovo. Attenzione che in Genesi vuol dire essere umano e non è il nome del primo uomo come molti credono ancora. Cristo ci da la certezza della sconfitta della morte, del buio del nostro cuore, rimasto nel vuoto, come rimase nel vuoto quello dei discepoli quando hanno crocifisso Gesù. Ci sentivamo persi, e il nostro cuore è rinato con la risurrezione che è l'annuncio del nostro rinnovamento. Attenzione non stacchiamo mai le tre parole chiave "Parola-Croce-Risurrezione". Queste 3 parole, ma concretezze assolute, messe insieme sono la primavera della nostra vita. Se non credete alle mie Parole automaticamente non credete a Dio, ma io non lo condanno, ci dice Gesù, perché la mia missione è quella di annunciarvi la salvezza con la mia parola. Ma la parola di Gesù divide nettamente ma dolcemente: chi sta e chi non sta dalla sua parte, chi compie concretamente quell'"accogliere il pane e diventare pane spezzato per gli altri" sporcandosi le mani nelle zone più putride dell'esistenza umana al fianco dei più bisognosi, e chi non vuole compiere concretamente ciò che vuole Gesù e preferisce parlare da un pulpito e stare chiuso nei suoi palazzoni.
Quell'ultimo giorno è proprio oggi, è tutti i giorni in cui noi non compiamo il volere di Dio, tutte le volte che emarginiamo e discriminiamo il nostro prossimo. La Parola divide e rende visibile chi è alla sequela di Cristo e chi invece blatera solo e non conclude nulla. Io vi riporto ciò che il Padre mi ha detto di dirvi. Lui non è riuscito a parlare con voi prima e l'evidenza parla chiaro: i vostri padri a furia di seguire le tradizioni non hanno visto la salvezza e i loro cuori si sono induriti.
Vi sto dando un'opportunità coglietela e decidete da che parte stare. Questa opportunità è il comandamento dell'amore, non è semplice, ma iniziate a mettervi in cammino, iniziate a non discriminare e a non emarginare e vedrete che giorno dopo giorno avrete un rinnovamento sempre più intenso nel vostro cuore, nella vostra anima, sentirete una fonte di acqua sempre viva che vi farà scorgere nel prossimo il Padre mio.