Ottavo giorno in India...

Pushkar, Novembre 2018

Il risveglio nel deserto dovrebbe essere dichiarato dall'Unesco Patrimonio Immateriale dell'umanità. L'aria fresca e pungente, la foschia in lontananza, l'odore del nulla.. il silenzio! Ad attenderci un carretto trainato dal cammello, il mezzo che ci accompagnerà nel centro. Il sole inizia ad apparire e pian piano le nostre ossa si riscaldano. Eccoci di nuovo alla Fiera.. ed è subito delirio.. tra cammellieri intenti ad addestrare i loro giovani acquisti, donne che tatuano con l'henné, bimbi che ti si appiccicano addosso chiedendoti cioccolato e rupie, mendicanti e giovani che ti seguono nel disperato tentativo di venderti qualcosa, qualunque cosa. A fatica affrontiamo la lunga via del mercato per recarci nella grande arena dove sono previsti numerosi giochi e sport locali. Curioso vedere come usano divertirsi.. curioso entrare così profondamente in un popolo. Il fresco del mattino è ormai un dolce ricordo.. e, un po' esausti è frastornati, si rientra al campo tendato per riposare durante le ore più calde. Più tardi ci rituffiamo nel caos e, un po' per gioco, un po' per curiosità, decido di farmi tatuare la caviglia con l'henné.. meraviglia! Sono state ore tanto spensierate quanto faticose.. un altra giornata, insomma, all'insegna della follia indiana! Mi rendo conto, ora dopo ora, quanto questo paese mi si sta insinuando dentro.. irrispettosamente e senza prima chiedere il permesso!

Giulietta